
Nelle ultime 3 settimane ho fatto un piccolo esperimento: sostituire il mio fido Pixel 3 con Redmi 7 come mio smartphone principale, quello su cui tengo la mia SIM personale, con tutti i miei contatti. Non starò qui a prendervi in giro dicendovi che è stato un passaggio “indolore” e che uno smartphone che parte da 110 euro circa possa sostituire in pieno uno che costa ancora (sempre più ingiustificatamente) 900 euro. Ci sono però varie cose che è possibile fare per attenuare il salto da uno all’altro, anche perché Redmi 7 vale ogni centesimo che costa, ed anche di più.
Nel video qui sotto ho ripercorso un po’ più in dettaglio quelli che sono stati i vari passaggi per cercare di rendere Redmi 7 un po’ più simile ad un Pixel 3, senza ricorrere ai permessi di root o ad altre procedure complicate. La semplicità è stata un punto fermo, perché volevo realizzare qualcosa che fosse alla portata di tutti e soprattutto sicuro, dato che utilizzare firmware di terze parti comporta sempre un minimo grado di rischio, sotto vari fronti.
Launcher
In realtà è tutto abbastanza semplice. Si parte senz’altro dalla sostituzione del launcher, perché quello della MIUI è quanto di più lontano da un Pixel ci sia al mondo. Spazio quindi al Rootless Launcher + Pixel Bridge (è un apk dello stesso sviluppatore che serve ad avere il feed di Google sulla sinistra della home ed altre piccole funzionalità del launcher). Perché non Nova? Perché, come ho già detto, la semplicità è l’obiettivo primario, e Rootless Launcher è quanto di più completo, pronto all’uso e prossimo appunto al Pixel Launcher possa esserci. E soprattutto funziona, supporta gli icon pack, ed un minimo di personalizzazione che non fa mai male, ma senza complicarsi la vita con millemila impostazioni (come invece un po’ fa Nova).
Sfondi
Il secondo passo sono gli sfondi. Quelli dei Pixel sono ormai piuttosto famosi, perché tra immagini più o meno ufficiali e video vari, è facile che vi sembrino familiari, ed il modo più facile per averli è scaricare Sfondi Google dal Play Store. L’app non è così completa come sui Pixel, perché mancano in particolare tutti i live wallpaper, che a quanto apre Google non vuole condividere col resto del panorama Android, ma intanto è un buon inizio.
Gesture
Terzo passo (facoltativo, se così si può dire), le gesture di navigazione. Android Q ha introdotto nuove gesture per eliminare la NavBar ed in questo ci viene in soccorso la MIUI stessa, che prevede una opzione piuttosto simile a quella degli smartphone di Google. In ogni caso c’è anche la classica NavBar, personalizzabile, quindi è comunque tutto a vostro gusto personale, ma soprattutto senza bisogno di ricorrere a software di terze parti.
Google Camera
Ed infine veniamo a lei: la Google Camera. Quando la fotocamera di uno smartphone Android non vi soddisfa, ormai c’è una panacea chiamata appunto Google Camera. Sembra che la sua sola installazione faccia miracoli ma la realtà non è sempre così rosea. Su Redmi 7 ho avuto non pochi problemi nel far funzionare tutto, in particolare la modalità notturna, ed anche una volta che ci sono riuscito quest’ultima in particolare è stata tutto fuorché miracolosa. Le foto “normali” vanno bene, hanno una gestione del colore più realistica e meno satura dell’app stock per la fotocamera, ma quest’ultima ogni tanto produce scatti più “social” (ovvero più contrastati e accesi), e soprattutto la Google Camera è decisamente più lenta, sia a livello di app, che di scatto, che spesso avviene con un paio di secondi di ritardo.
LEGGI LA RECENSIONE: Redmi 7 (foto e video)
Dove non c’è proprio storia è nella modalità ritratto. Gli algoritmi di Google gestiscono assai meglio l’effetto Bokeh, ma lo “scontornamento” del soggetto è tutt’altro che perfetto, soprattutto se, come il sottoscritto, avete i capelli mossi. In generale la qualità della Google Camera può essere insomma considerata sì un gradino sopra la fotocamera di default, ma la sua lentezza la rende a volte esasperante, e se quello che cercate è solo uno scatto visivamente appagante da condividere su Facebook, l’app predefinita è già sufficiente. Del resto la fotocamera è quella, ed il software può fare miracoli solo fino ad un certo punto, soprattutto perché non è stato cucito su misura per Redmi 7. Sia chiaro però che, per essere un entry level, Redmi 7 ha una buona fotocamera.
Installazione
Detto questo, vediamo come installare la Google Camera. Segnatevi intanto questo sito, che è la risorsa principale per procurarsi una delle tantissime versioni della Google Camera per qualsivoglia smartphone. Nello specifico, quella che ho usato io è questa ma di suo non funzionava tutto; dopo un po’ di smanettamento nelle impostazioni (che sono tantissime e poco user friendly per i più), ho trovato una configurazione sufficientemente stabile. Provate quindi la Google Camera sul vostro Redmi 7: se doveste avere problemi scaricate questo file xml ed aggiungetelo alla cartella GCam/Configs presente nella memoria interna del vostro smartphone (se la cartella non fosse presente, andate nelle impostazioni della Google Camera, scorrete fino in fondo e premete su “Save settings”, creando così detta directory), e spero che così tutto funzioni come a me.
Varie ed eventuali
Da qui in poi è tutto in discesa. Se voleste un’esperienza il più possibile Google-centrica, non vi resta che andare sul Play Store e scaricare tutte le app di BigG compatibili con Redmi 7. Ce ne sono tante, dai messaggi, al calendario, ad eccezione però dell’app telefono, che non funziona nemmeno caricando direttamente l’apk. Al termine, avrete uno smartphone dal look senz’altro diverso, ed anche con una marcia in più, in particolare se apprezzate l’impostazione a la Google. Se poi la MIUI vi piacesse tantissimo, allora ignorate tutto quello che ho scritto finora, e grazie anzi per essere arrivati fin qui. Per tutti gli altri, il video qui sotto vi mostrerà in pratica a cosa andate incontro. Buona visione!
L’articolo Da Pixel 3 a Redmi 7: come ho trasformato un entry-level in… qualcosa di più! (video) sembra essere il primo su AndroidWorld.
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