
Con una serie di test sul campo i colleghi di XDA ribadiscono un concetto che in fondo già conoscevamo: i sensori per le impronte digitali inseriti al di sotto dello schermo sono facilmente ingannabili. Ormai i nostri smartphone sono molto più di semplici telefoni e assomigliano più a una specie di scrigno che custodisce la nostra vita: affetti, lavoro, soldi e svago. Perciò è importante usare uno o più metodi per limitarne l’accesso. In questo senso l’avvento dei lettori di impronte sembrava aver portato il settore a uno standard quasi inattaccabile.
La furia del progresso tecnologico però spinge nella direzione di schermi sempre più grandi e privi di cornici per cui molti produttori hanno iniziato ad adottare soluzioni al di sotto del display. I lettori ottici sono i più deboli da questo punto di vista: una piccola fotocamera cattura l’immagine del dito e la confronta con quella in memoria. Come dimostrato da XDA basta una semplice pellicola trasparente (di quelle che si usano per gli alimentari) con un po’ di inchiostro e il gioco è fatto.
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La cosa si fa un po’ più difficile con i sensori a ultrasuoni che confrontano la forma reale del dito, analizzando scanalature e picchi dell’impronta. Ma anche questa tecnologia può essere ingannata sfruttando una stampa 3D. Come cavarsela quindi? La tecnologia più sicura disponibile sul mercato è attualmente quella dei sensori capacitivi. Certo, è più scomoda perché di solito è posizionata sul retro costringendo a prendere in mano il telefono per poterlo sbloccare, ma ultimamente alcuni produttori hanno pensato di inserirla sul fianco semplificando la vita a molti utenti.
Questo tipo di soluzione è presente su Honor 20 / 20 Pro, Sony Xperia 1 e Samsung Galaxy S10e per fare qualche esempio. Un’ulteriore vantaggio dei sensori capacitivi è la velocità, come potete notare dalla gif animata presente in galleria, la differenza di performance con un sensore a ultrasuoni è percepibile.
L’articolo I lettore di impronte integrati nel display sono meno sicuri di quello che pensate (foto) sembra essere il primo su AndroidWorld.
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